DHL Trade Atlas 2025: crescita del commercio globale nonostante i cambiamenti politici negli Stati Uniti
Comunicato stampa: Bonn/New York, 12 marzo 2025
- Dopo la ripresa registrata nel 2024, le previsioni indicano per i prossimi cinque anni una crescita più rapida del commercio globale rispetto al decennio precedente.
- Anche se tutti gli aumenti tariffari proposti durante la campagna elettorale del Presidente Trump venissero attuati e gli altri Paesi reagissero con ritorsioni, il commercio dovrebbe comunque crescere, ma a un ritmo più lento.
- Secondo le previsioni, India, Vietnam, Indonesia e Filippine guideranno la crescita del commercio tra il 2024 e il 2029.
- I dati suggeriscono che il conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina non ha ridotto in modo sostanziale la dipendenza degli Stati Uniti dai prodotti cinesi.
- Nel 2024, l’allontanamento dal commercio tra blocchi geopolitici registrato nel 2022 e nel 2023 non è proseguito.
DHL e la New York University Stern School of Business hanno pubblicato oggi il DHL Trade Atlas 2025, che offre un’analisi completa delle principali tendenze del commercio globale. A fronte delle tensioni geopolitiche e delle preoccupazioni per un aumento generalizzato delle tariffe, il rapporto presenta approfondimenti basati sui dati, che coprono quasi 200 Paesi e territori.
Dopo la rielezione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo scorso anno, permane grande incertezza riguardo alle politiche commerciali future.Dal DHL Trade Atlas 2025 emerge tuttavia che la crescita del commercio globale appare sorprendentemente resiliente alle recenti perturbazioni, una tendenza che dovrebbe protrarsi anche all’avvio della campagna di aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti.
Crescita commerciale più rapida rispetto al decennio precedente
Secondo recenti previsioni, il commercio di beni crescerà a un tasso annuo composto del 3,1% dal 2024 al 2029, che corrisponde all’incirca all’incremento del PIL e denota un ritmo di crescita del commercio leggermente più rapido rispetto al decennio precedente. Anche se la nuova amministrazione statunitense attuasse tutti gli aumenti tariffari proposti e gli altri Paesi reagissero con ritorsioni, il commercio globale dovrebbe comunque crescere nei prossimi cinque anni, ma a un ritmo molto più lento.
”Il DHL Trade Atlas 2025 rivela intuizioni molto incoraggianti”, ha dichiarato John Pearson, CEO di DHL Express. ”È tuttora presente un significativo potenziale di crescita del commercio nelle economie avanzate ed emergenti di tutto il mondo. È impressionante vedere come il commercio internazionale continui a resistere a ogni sfida, dalla crisi finanziaria del 2008, alla pandemia di COVID-19 fino all’aumento dei dazi e ai conflitti geopolitici. Nell’attuale panorama economico globale, DHL può assistere i clienti nel ripensare alle proprie catene di fornitura, stabilendo un approccio equilibrato tra costi e rischi, per garantirne l’efficacia e la sicurezza."
Nuovi leader nella crescita del commercio: India, Vietnam, Indonesia e Filippine
Tra il 2024 e il 2029, si prevede che quattro Paesi si classificheranno tra i primi 30 sia per velocità (tasso di crescita) che per entità (somma assoluta) di crescita del commercio: India, Vietnam, Indonesia e Filippine. L’India è anche il terzo Paese con la maggiore somma assoluta di crescita commerciale prevista (6% del commercio globale aggiuntivo), dietro a Cina (12%) e Stati Uniti (10%). I paesi che si prevede cresceranno maggiormente in termini assoluti sono distribuiti tra Asia, Europa e Nord America, mentre tra quelli che cresceranno più rapidamente figurano anche diversi paesi in Africa e in America Latina.
A livello di grandi regioni mondiali, la crescita più rapida del volume degli scambi tra il 2024 e il 2029 è prevista per l’Asia Centrale e del Sud, l’Africa subsahariana e i paesi dell’ASEAN, con tassi di crescita annuali composti compresi tra il 5% e il 6%. Per tutte le altre regioni si prevede una crescita tra il 2% e il 4%.
Nuovo record nel commercio a lunga distanza
Nonostante l’interesse diffuso per il nearshoring e la produzione di beni più vicini ai clienti, il DHL Trade Atlas 2025 dimostra che il commercio non è diventato complessivamente più regionalizzato. I flussi commerciali effettivi indicano la tendenza opposta. Nei primi nove mesi del 2024, la distanza media percorsa da tutte le merci scambiate ha raggiunto il record di 5.000 chilometri, mentre la quota del commercio all’interno delle principali regioni è scesa a un nuovo minimo del 51%.
Motivi di ottimismo a fronte dei cambiamenti nelle politiche statunitensi
Il DHL Trade Atlas 2025 delinea diversi motivi per mantenere un approccio ottimistico riguardo al futuro del commercio globale, nonostante la svolta verso politiche commerciali statunitensi più restrittive. La maggior parte dei Paesi continua a perseguire il commercio come un’opportunità economica fondamentale, e le barriere commerciali statunitensi potrebbero rafforzare i legami tra gli altri Paesi. Inoltre, molte delle minacce tariffarie di Trump potrebbero trovare un’attuazione diversa rispetto a quanto inizialmente proposto o subire ritardi per evitare un’impennata dell’inflazione interna. Inoltre, la quota degli Stati Uniti sulle importazioni mondiali è attualmente del 13%, mentre quella sulle esportazioni è del 9%: abbastanza perché le politiche statunitensi abbiano effetti sostanziali sugli altri Paesi, ma non abbastanza per determinare unilateralmente il futuro del commercio globale.
”Sebbene le minacce al sistema commerciale globale debbano essere prese sul serio, il commercio globale ha dimostrato grande resilienza a motivo dei notevoli benefici che offre alle economie e alle società”, ha dichiarato Steven A. Altman, Ricercatore accademico senior e Direttore di DHL Initiative on Globalization presso il Center for the Future of Management della NYU Stern. ”Mentre gli Stati Uniti potrebbero ritirarsi dal commercio, seppur con costi significativi, è improbabile che altri Paesi seguano la medesima strada, perché per i Paesi più piccoli gli effetti negativi di un ritiro globale dal commercio sarebbero ancora più pesanti.”
Nuove strade verso gli Stati Uniti per il Made in China.
Il DHL Trade Atlas 2025 fornisce un aggiornamento sui cambiamenti geopolitici dei modelli commerciali. Se nel 2022 e 2023 gli scambi tra blocchi di alleati stretti degli Stati Uniti e della Cina sono diminuiti rispetto al commercio interno ai blocchi stessi, si la flessione è stata di minima rilevanza e nel 2024 non si sono registrati ulteriori cali.
Gli Stati Uniti e la Cina hanno ridotto le quote di commercio reciproco, ma non abbastanza da costituire un ”disaccoppiamento” significativo. Gli scambi diretti tra Stati Uniti e Cina sono scesi dal 3,5% del commercio mondiale nel 2016 al 2,6% nei primi nove mesi del 2024, ma gli Stati Uniti continuano a importare dalla Cina una quantità di prodotti pari a quella del resto del mondo. Secondo prove evidenti, le importazioni statunitensi dalla Cina sarebbero sottostimate. Inoltre, i dati che tengono conto anche degli input cinesi nei beni che gli Stati Uniti importano da altri Paesi non suggeriscono un calo significativo della dipendenza degli Stati Uniti dai beni prodotti in Cina.
DHL Trade Atlas 2025
Il DHL Trade Atlas 2025 offre numerose informazioni basate sui dati e analisi delle tendenze e delle prospettive del commercio globale. È una risorsa sempre aggiornata per dirigenti d’azienda, decisori politici, docenti, studenti, media e il pubblico interessato. In profili concisi di una pagina, riassume i modelli commerciali di quasi 200 Paesi e territori che comprendono oltre il 99% del commercio mondiale, del PIL e della popolazione.
Tra le nuove funzionalità del rapporto vi sono i contenuti interattivi gratuiti disponibili su dhl.com/tradeatlas. Il sito web consente agli utenti di personalizzare le analisi e di esplorare le tendenze commerciali in base a Paesi, regioni e categorie di merci specifiche. Inoltre, offre comode opzioni per il download di dati e immagini.
Il rapporto è commissionato da DHL e redatto da Steven A. Altman e Caroline R. Bastian della New York University Stern School of Business. È stato compilato nel febbraio 2025 utilizzando i dati e le previsioni aggiornate a gennaio 2025.